FAQ

FAQ

Frequently Asked Questions:

Qui di seguito puoi trovare le risposte alle domande

più comuni relative alla psicologia e alla psicoterapia.

  • Chi è lo Psicologo?

    Lo psicologo è quel professionista che dopo aver conseguito la laurea in Psicologia, aver effettuato un tirocinio ed aver superato l’Esame di Stato si è iscritto presso l’Albo Professionale della Regione di appartenenza. Generalmente prosegue la sua formazione attraverso percorsi post-laurea al fine di raffinare le proprie competenze. Verifica sempre se il professionista a cui ti rivolgi è regolarmente iscritto all'Ordine degli Psicologi.


  • Come si diventa psicoterapeuti?

    Lo psicoterapeuta è uno psicologo o medico che ha frequentato una specializzazione quadriennale post laurea in psicoterapia. Dopo tale percorso formativo consegue il titolo di Specialista in Psicoterapia. Normalmente a tale definizione si affianca anche il modello di riferimento del professionista (ad es. Specialista in Psicoterapia ad indirizzo adleriano, cognitivo e comportamentale, relazionale-sistemico…).

  • In che modo posso verificare se il professionista a cui mi rivolgo è regolarmente iscritto all’Ordine degli Psicologi ed è abilitato all’esercizio della psicoterapia?

    Ritengo che sia fondamentale, prima di intraprendere un percorso psicologico, verificare se la persona a cui vi rivolgete sia realmente abilitato all’esercizio della professione. E' possibile effettuare questa verifica online attraerso il sito del CNOP (Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi ). Purtroppo, ancora oggi, regna una certa confusione nell’ambito ed costantemente assistiamo alla comparsa di presunti “psicologi” che si improvvisano utilizzando le più strane e fantasiose definizioni.

  • Posso affrontare qualsiasi argomento in seduta?

    Ogni psicologo è tenuto a mantenere il riserbo più assoluto su quanto viene detto e condiviso in seduta. A parte le questioni di etica professionale e quelle prettamente legali (art. 11,12 e 13 del Codice Deontologico degli Psicologi che definisco modalità e limiti del segreto professionale e Art. 622 del C.P.)

  • Rivolgersi ad uno psicologo è sinonimo di mancanza di volontà?

    Molte clienti sperimentano questa difficoltà, soprattutto nelle fasi iniziali di un percorso psicologico o quando, malgrado i problemi che stanno attraversando, ritengono che sia imprudente cercare un aiuto professionale. Il legame tra volontà e capacità di risolvere i problemi relazionali o emozionali è in realtà una credenza ingenua ma purtroppo ancora molto diffusa nel nostro contesto culturale. Questo atteggiamento spinge le persone a ricercare soluzioni alternative, spesso inefficaci, che rischiamo semplicemente di incrementare il disagio sperimentato e possono trascinare le persone in pericolosi circoli viziosi da cui è più complesso uscirne. 

  • Uno psicoterapeuta somministra farmaci?

    Ancora oggi esiste una profonda confusione rispetto alle diverse professionalità che si occupano del benessere mentale. Lo psicologo o uno psicoterapeuta non somministra dei farmaci a meno di non aver conseguito una laurea (e ovviamente la successiva abilitazione) in medicina. Quando si ritiene necessario (dopo un inquadramento psicodiagnostico), si può inviare la persona da uno psichiatra per valutare la necessità di un supporto di tipo farmacologico (è possibile anche il percorso inverso, ovvero lo psichiatra che invia un paziente allo psicoterapeuta). 

  • Posso detrarre le sedute?

    Si è possibile. L’Agenzia dell’Entrate, con la circolare n° 20 del 13/05/2011, ha equiparato le prestazioni di tipo sanitario con quelle dello psicologo-psicoterapeuta. In questo modo è possibile detrarre le prestazioni sanitarie rese da psicologi e psicoterapeuti (per finalità di tipo terapeutico) senza una precedente prescrizione medica (art. 15, comma 1, lett. C) Testo Unico delle imposte sui redditi). 

  • Che cos'è il Codice Deontologico degli Psicologi?

    Il Codice Deontologico, predisposto dal CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi) il 28 giugno 1997, approvato per referendum il 17 gennaio 1998 ed entrato in vigore il 16 febbraio 1998, costituisce la guida operativa, alla quale gli psicologi italiani devono riferirsi nella loro pratica professionale, a tutela dell’utenza e ai fini di un corretto esercizio della professione. A seguire il testo integrale del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani. 

  • Che cos'è l'ansia?

    L'ansia è uno stato di attesa apprensiva, con anticipazione di eventi negativi verso i quali il soggetto sperimenta uno stato di impotenza. In condizioni normali, l'ansia costituisce una reazione di difesa dell'organismo (correlata con l'istinto di conservazione), volta ad anticipare la percezione del pericolo prima che questo sia chiaramente identificato. Essa è accompagnata da un aumento della vigilanza e dall'attivazione di tutta una serie di meccanismi fisiologici (fra i quali l'aumento della frequenza cardiaca, del respiro e del tono della muscolatura), che predispongono l'organismo alla difesa o all'attacco. E' un "sistema di allarme" fisiologico ed utile alla sopravvivenza della specie. Quando questo meccanismo è mal regolato, l'ansia diviene una risposta sproporzionata o irrealistica a preoccupazioni relative all' esistenza o all'ambiente ed assume la connotazione di un vero disturbo mentale. 

  • Che cos'è una fobia specifica?

    Paura irrazionale legata ad oggetti e/o contesti specifici che non dovrebbero, secondo il senso comune, provocare reazioni di tale portata. Ad esempio sono fobie specifiche la paura dell'altezza (acrofobia), degli "spazi aperti" (agorafobia" e dell'aereo (aviofobia). La fobia è diversa dalla paura perché tende a persistere anche se l'individuo ottiene una spiegazione di carattere razionale. Secondo Jervis "la fobia è un tentativo di costruire una difesa contro la propria ansia allontanandone ostinatamente l'occasione di manifestarsi con uno scongiurante e precipitoso atteggiamento di rifiuto che non fa che evocarne costantemente il fantasma". 

  • Che cos'è la PET?

    La Tomografia ad Emissione di Positroni è una tecnica di neuroimaging che permette di localizzare con precisione, all'interno del cervello, una sostanza marcata con un radioisotopo che emette positroni (sostanza precedentemente somministrata al paziente). Questa tecnica permette di visualizzare in cervello in "azione". Si può osservare, ad esempio,  quali aree vengono attivate quando una persona ascolta un rumore, un suono o osserva un'immagine.

  • Che cos'è il PTSD?

    La caratteristica fondamentale del PTSD (Post Traumatic Stress Disorder) è lo sviluppo di alcuni sintomi tipici dopo che la persona è stata esposta ad un forte evento traumatico (ad esempio incidente, catastrofe naturale, morte violenta di un individuo...). Gli eventi traumatici vissuti direttamente includono, ad esempio,  un'aggressione violenta, un rapimento, l'essere presi in ostaggio, un attacco terroristico, i disastri naturali, gravi incidenti, ricevere una diagnosi infausta...

  • Lo stress rappresenta sempre un problema?

    Lo stress può essere di due tipi: eustress (eu: in greco, buono, bello) o distress (dis: cattivo, morboso). L'eustress, o stress positivo, è quello indispensabile alla vita, che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientali costruttive ed interessanti. Un esempio può essere una promozione lavorativa, la quale attribuisce maggiori responsabilità ma anche maggiori soddisfazioni. Il distress è invece lo stress negativo, quello che provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. 

  • Che cos'è l'Alexitimia?

    Incapacità di individuare termini per descrivere le proprie emozioni. E' frequente nei pazienti psicosomatici.

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